Sport/Volley/di Piero de lorentis

Parte da lontano il percorso formativo per i giovani pallavolisiti di Olimpia Sbv Galatina, che nella lunga trafila, dal reclutamento alla didattica applicata, maturano un rapporto finalizzato alla promozione e alla fidelizzazione della disciplina.

Sviluppare le capacità e le abilità specifiche nel volley,  passando con costanza dall’aspetto ludico all’agonismo dilettantistico, è compito demandato alla preparazione dei tecnici, quegli educo-allenatori, che basano un rapporto costruttivo sull’ aspetto fiduciario reciproco tra docente e discente.

Vien da chiedersi: quali sono allora i punti di forza e di debolezza nella relazione con  i ragazzi?

La fiducia innanzitutto. Senza fiducia reciproca non si va da nessuna parte e non si può instaurare nessun tipo di rapporto costruttivo. E’ la base per una relazione positiva, ancora prima della competenza e della disponibilità.

E poi la passione, intesa come valore da trasmettere ai ragazzi che, essendo persone in formazione, sono molto “forgiabili”. Va da sè che se mancano fiducia e passione la relazione con i ragazzi diventa assai debole. Allora bisogna individuare le parole chiave delle attenzioni educative che un allenatore sperimenta  con  gli atleti e il gruppo-squadra.

Individuate e condensate in tre direttrici, Empatia, responsabilità e partecipazione, rappresentano l’arco operativo lungo il quale devono materializzarsi per un processo produttivo.

Empatia, ovvero sapersi mettere nei panni dell’altro. Responsabilità intesa come consapevolezza nel fare (o non fare) cose solo per imposizione, ma per una crescita personale e umana. Partecipazione  in modo che i ragazzi sappiano essere autonomi per sapere cosa fare per loro stessi e criticamente valutare e trasmettere il beneficio agli altri.

Se l’iter di formazione degli allenatori è ben strutturato, e la preparazione dei tecnici nei vari livelli è fuori discussione, vien da chiedersi quali sono le proposte significative ed efficaci delle società per la promozione della pallavolo e il reclutamento  di nuove leve?

Uno degli aspetti prioritari su cui intervenire se non per impedire, ma almeno per contrastare il fenomeno dell’abbandono precoce (amplificato dal covid), è la valorizzazione degli aspetti ludici, del gioco e del divertimento nella fascia di eta’ 5-10 anni.

Si è constatato che la diminuzione complessiva di giovani che si dedicano con continuità alla pratica agonistica della pallavolo  è imputabile sì ad una contrazione delle nascite , ma anche ad un mancato progetto di mantenimento e di stimolo fidelizzante. In percentuale sempre maggiore i giovani atleti “provano” tutte le discipline (spesso scelte per vicinanza, orari, costi,  convergenza di gruppo, curiosità per altre discipline, e non per scelta tecnica vera e propria) e poi, insoddisfatti, si allontanano dallo sport.

Nasce così l’esigenza di un progetto di promozione per il settore maschile del volley non piu’ rinviabile. Sono molti anni ormai che il settore maschile, e noi di Olimpia Sbv siamo una cartina tornasole accreditata, lamenta una graduale diminuzione di tesserati nel settore giovanile. Lo dimostrano sia il preoccupante calo di squadre partecipanti ai campionati Under 15- 17 e Under 19 maschili, sia l’aumento dell’età media degli atleti nelle Serie C Regionali e nelle B Nazionali.

Eppure a fronte di tutto ciò sono mancati sia gli interventi a carattere promozionale e mediatico che quelli di sostegno alle società di base.

Riportare il rapporto maschi/femmine nel reclutamento giovanile se non a livelli di parità, ma almeno a 1/3 è, beninteso a nostro avviso, un compito prioritario della Fipav che sta mettendo in campo risorse finanziare  e progetti comuni con il MIUR.

La scuola è sempre stata una fonte primaria per il reclutamento di nuove leve. La pallavolo nella scuola è stata, e credo lo sarà sempre, una grande promozione. A condizione di avere docenti amanti o perlomeno aperti alla nostra disciplina. I limiti stanno qui: come proporre nella scuola la pallavolo. Se l’obiettivo è la conoscenza della disciplina con una gratificazione nel praticarla bisogna avere docenti bravi, dato che la pallavolo non è così semplice per un neofita motorio. Da qui l’esigenza di avere gente esperta in relazione a questo. In sintesi: far piacere la pallavolo da subito non è semplice, ma neanche impossibile, quindi ben vengano insegnanti (anche esterni) che propongano il volley in modo adeguato all’età.

Ma a parte la scuola, serbatoio sempre efficace, diventa difficile fuori da essa. Chi ha una squadra di alto livello, come la nostra che partecipa ad una competizione di prestigio come la serie A3, offre appeal e risorse legate alla categoria ed al blasone della società stessa. Ma nella realtà sportiva attuale, smembrata dalla pandemia, è sempre più difficile reclutare nuove leve.

Dall’inizio dell’anno abbiamo eliminato anche la quota da pagare per ogni nuovo iscritto che facesse parte di una nuova under 13, ma i numeri non sono cambiati. Il problema non è (forse) neanche il denaro, ma deve essere ricercato in altro, senza andare a scomodare interventi sociologici legati ad una realtà emergenziale che ha tenuto i ragazzi lontani dalla scuola e dagli amici.

Ed allora bisogna ricercare nuove risorse, canali e occasioni formali e informali per promuovere la pallavolo sul territorio?

Per allargare la base della piramide (intesa come numero di praticanti) bisogna avere una punta attraente sul territorio, come la nostra squadra di serie A3, enfatizzare e promuovere l’alto livello ed associare occasioni per far parlare anche le categorie minori.

La partecipazione dei giovanissimi alle gare casalinghe di Efficienza Energia con compiti di supporto al protocollo del giro-palla e all’asciugatura del taraflex è una scintilla che può accendere la voglia di sport, nell’emulazione dei grandi atleti  e della spettacolarità delle loro azioni.

Olimpia Sbv sviluppa da sempre questi concetti adeguandoli alla codifica interna dell’organizzazione  FIPAV con un’attività che dopo il minivolley-spike3, trova svolgimento nei campionati di categoria provinciale under 13-15-17 e 19 .

Trovarsi impegnati in un campionato nazionale di primo livello, serie C, e nei due maggiori campionati provinciali di categoria under 19 e under 17 è la risultante di anni di lavoro che il covid è riuscito a contrarre ma non ad arrestare.

Merito di un  gruppo dirigente societario mai sul palcoscenico del presenzialismo, ma oscuro finitore

nelle quinte di un retrobottega dove si respira da sempre la buona pallavolo, con il marchio Olimpia Sbv Galatina.