Rubriche/di Piero D’Errico

Oggi voglio parlarvi di me, voglio, come si dice, mettermi a nudo parlandovi dei miei amori e cominciando dalla fine, dall’amore presente.

Non so se un domani o un dopodomani, riuscirò a perdonarmi per questa mia confessione d’ amore che metto in piazza come farebbe un casanova contemporaneo.

Oggi affido al vento, in questi giorni di caldo e di vacanza. le mie storie d’amore violando volutamente la mia privacy mentre sudo già al solo pensiero.

Ma tu vai a pensare che alla mia età ci si può  ancora innamorare e, ancora meno, vai a  pensare che qualcuno si può ancora innamorare di me.

E badate bene, non racconto fesserie, alla fine farò anche il nome, come prova per chi volesse controllare.

Usare un aggettivo per dire affascinante mi pare troppo poco, mi pare riduttivo e non fa giustizia della sua bellezza.

Stiamo molto bene insieme, andiamo perfettamente d’accordo solo che non sopporto le carezze in pubblico, mi danno un po’ fastidio quando c’è gente, però dai, mi fanno sempre piacere, resisto.

Abita con i suoi ma sfacciatamente viene volentieri a casa mia e quando poi va via, leggo un dispiacere nei suoi occhi neri.

Ha decisamente una indole romantica, ama viaggiare in treno,  ama il rumore del treno, delle rotaie, il fermarsi alle stazioni, la confusione tra chi corre per salire e chi scende con zaini e valigie tra la gioia di chi aspetta al binario.

In questo siamo simili, anche io amo il treno e anche io sono uno degli ultimi romantici.

Parla benissimo l’inglese ed ha una macchina elettrica per non inquinare l’ambiente.

Francamente non guida tanto bene e ogni tanto qualche marciapiede non riesce proprio ad evitarlo.

Sono il suo ultimo pensiero la sera prima di dormire e il suo primo pensiero la mattina e non è raro veder scendere qualche lacrima la sera quando ci salutiamo e vedere in quel momento la sua gioia trasformarsi in tristezza.

Mi chiederete: perche stai violentemente e volutamente violando la tua privacy ???

Boh, un po’ per farmi bello e un altro po’ per vanità, ma soprattutto per dare una speranza a tanti miei coetanei che vedo sconsolati davanti al bar centrale, seduti su quelle scomode e barcollanti sedie bianche di plastica, davanti a un triste caffè da sorseggiare sino all’ora di pranzo perchè non sanno cosa fare né dove andare.

Miei coetanei che vedo seduti al solito posto a parlare del caro vita e del caro spesa, o anche di calcio o di politica, come ovvio facendo discorsi senza capo e senza coda.

A loro voglio che arrivi un segnale positivo che parta dalla mia esperienza e dalla mia età, per dare loro una speranza.

Sempre che riescano a fare in tempo.

Non ho idea di quanto possa durare questo innamoramento d’amore arrivato così all’improvviso. Spero sempre ma si sa, gli amori passano o si trasformano, si sa che passano anche gli anni e con gli anni si cambia, magari arrivano altri interessi, altre passioni.

Dopo tutto questo panegirico è arrivato il momento di svelarvi  chi è. E’ giusto così.

Abita vicino a casa mia, questo l’ ho già detto, ed è di una bellezza travolgente, questo pure.

Mi chiama Peo e già nel modo considenziale con cui mi chiama si capisce tutto l’amore che c’è.

A ottobre compirà tre anni ed ha il colore di chi è sempre abbronzato anche d’inverno. Si chiama Delight.

Tra le sue mani ha sempre un treno, un bus o un camion dei pompieri mentre lui grida …fire….fire….fire.

Quando vede me,vede un giorno di vacanza, di festa, si va in giro a fare shopping di giocattoli, mangiare un gelato al gusto di fior di latte.

Quando vede me, vede un giorno di sfida tra me e lui, tra chi crolla prima, chi si stanca prima.

Sono quasi sempre io, ma oggi no, oggi già dorme ed io lo porto   a casa. Oggi ho vinto io.

Che c’è ???

Guardo le vostre facce e le vedo un po’ confuse e un po’ sorprese.

Vi aspettavate un finale diverso ???

Dai, va bene questo, va bene così.