Cronaca/Custodi del Bosco di Arneo

Nella serata del 27 marzo è stata diffusa la comunicazione della Regione Puglia riguardo la decisione del presidente Michele Emiliano di sospendere l’accordo di programma sul Nardò Technical Center riguardante l’ampliamento delle piste di collaudo Porsche.

Non possiamo ancora cantare vittoria, ma questa notizia è il primo frutto del duro lavoro di chi in questi mesi ha investito tante energie per bloccare un progetto scellerato che implica la devastazione di un habitat prioritario tutelato dalle direttive comunitarie.

Solo pochi giorni fa, l’11 marzo, noi del Comitato Custodi del Bosco d’Arneo, insieme a Italia Nostra e al Gruppo di Intervento Giuridico, avevamo inviato
una lettera alle istituzioni con la richiesta di sospensione dei lavori di ampliamento, ribadendo gli impatti ambientali drastici e irreversibili del progetto.

La decisione di sospendere l’accordo di programma premia gli sforzi di mobilitazione e pressione dal basso che, come Comitato, abbiamo generato. Il successo della nostra petizione, le decine di iniziative e dibattiti pubblici da noi organizzati nella nostra regione, il sostegno ricevuto dalla società civile tedesca e la disponibilità di tanti media a darci voce, dimostrano come mettere insieme impegno, sensibilità e capacità diverse porta a dei risultati.

Tutto ciò contrasta col silenzio assordante delle istituzioni nostrane, con la loro chiusura al dialogo e accettazione acritica di promesse di sviluppo, prosperita’ e altri miracoli. Il semplice consenso a concedere come contropartita il nostro Bosco d’Arneo la dice lunga sulle effettive capacità, disponibilità e interesse di certe amministrazioni a proteggere un bene comune.

La lotta a difesa del bosco percio’ non si ferma e per noi del Comitato ora comincia la parte decisiva.
L’accordo è infatti solo sospeso, mentre dal Tar di Bari attendiamo la sentenza al ricorso che abbiamo depositato il 22 gennaio scorso con Italia Nostra e Gruppo di Intervento Giuridico, denunciando il danno ambientale irreversibile in un’area protetta, la mancata valutazione delle alternative e il mancato dibattito pubblico.

Perciò, adesso che i tempi sono delicati per i nuovi scenari che si apriranno, la mobilitazione continua con più slancio dopo questa bella notizia e presto annunceremo le prossime iniziative.
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