Antonio Pepe

Antonio Pepe

Comunicato Stampa

Nata soprattutto a causa dell’ennesima disgregazione delle forze moderate e di centrodestra (è sufficiente dare uno sguardo ai dati), possiamo affermare senza tema di smentita che l’Amministrazione Montagna, nel suo primo anno di vita, si è certamente contraddistinta per due ragioni: la non corrispondenza della propria azione politica al programma presentato agli elettori e la continuità delle scelte rispetto alla precedente coalizione a marchio centrosinistra che ha guidato la nostra Città. Per brevità e per far comprendere concretamente, analizziamo sinteticamente due argomenti principali: trasparenza e politiche di bilancio.Dopo aver issato il vessillo della trasparenza e della partecipazione nella gestione della cosa pubblica, abbiamo assistito ad una serie di decisioni che andavano esattamente nella direzione opposta. Citiamo, a titolo meramente esemplificativo, i provvedimenti adottati (e in corso di adozione) per la Fiera e la Centro Salento Ambiente.

Per la prima, il recente presunto affidamento della struttura ad una nuova società privata, senza alcun bando pubblico ed alcuna selezione nonché senza il minimo coinvolgimento del Consiglio Comunale (anche solo formale a titolo consultivo), evidenzia un modo di agire superficiale ed improvvisato. A quanto è dato sapere, occorrerà attendere un’annunciata conferenza stampa per conoscere i dettagli dell’operazione! D’altronde, l’aver organizzato un tradizionale appuntamento in pochi giorni (in questo caso il bando era stato fatto ma, ovviamente, era impensabile individuare qualcuno in grado di sobbarcarsi l’onere dell’allestimento a ridosso delle date previste per lo svolgimento della manifestazione) a quanto pare solo per conservarne la consecutività dell’edizione e non ricominciare daccapo, non fa altro che confermare il nostro convincimento.

Per la seconda, invece, assistiamo ormai esterrefatti alla puntuale rinascita della tanto odiata e bistrattata Centro Salento Ambiente che, utilizzata in campagna elettorale come cavallo di battaglia, dal giorno successivo viene considerata fonte di scambio e di prebende politiche. Nonostante dal 2006 (il centrosinistra guidato da Sandra Antonica) – escluso un breve periodo – la medesima coalizione composta anche dalle medesime persone sieda a Palazzo Orsini (ad eccezione di alcuni), è incomprensibile come mai non riesca nell’intento di realizzare quanto dichiarato. Dalle discutibili assunzioni degli anni scorsi, ai piani finanziari sempre più elevati, dai debiti per i conferimenti in discarica, ad una raccolta differenziata che non arriva a coprire tutto il territorio comunale, non ricordiamo a memoria un solo provvedimento che abbia migliorato il servizio e diminuito il suo costo. O addirittura portato alla “chiusura” di questo che era stato definito un “bubbone”.

Altro argomento scottante è quello relativo alle politiche di bilancio. Al di là dei rilievi mossi dalla Corte dei Conti (che riguardavano gli strumenti contabili approvati dalle amministrazioni precedenti), la maggioranza di governo ha anche qui inteso dare continuità a quelle che sono state le scelte dei suoi predecessori. La pressione fiscale nel nostro Comune è al limite massimo consentito e, nel momento in cui si è trattato di

regolamentare nuove imposte (IMU), sono state applicate le aliquote più alte. Per non parlare della lotta all’evasione: è sufficiente leggere i dati per comprendere che le percentuali legate al recupero di tali somme sono ridicole. Se consideriamo che a fronte di ciò i servizi non sono migliorati e che i debiti pregressi sono ancora tali (energia elettrica, discarica, etc…), viene spontaneo chiedersi che fine fanno tali risorse (oltre a retribuire due nuovi dirigenti).

Potremmo parlare a lungo. Dall’Ufficio Europa, istituito con una delibera qualche mese fa e rimasto tale, alla “latitanza” di un’assessore che avrebbe dovuto cambiare il volto della Città, dalle “sospette” dimissioni di un consigliere comunale al comportamento censurabile di un vicesindaco che vota contrario alla delibera redatta dal suo stesso ufficio concernente il megaparco (e delle cui risorse beneficerà), dall’assenza di scelte legate all’urbanistica e allo sviluppo del territorio alla mancanza di attenzione al centro storico.