Ancora 1.500 euro per pagare un “comodato gratuito” per 4 mesi.

IATCronaca/ di Redazione

Galatina – Avemmo a scrivere tempo fa, in occasione della Delibera di Giunta n.418 del 28 novembre 2014 con la quale si prorogava il servizio della gestione dello IAT alla Mood del sig. Anselmi sino al 30 di aprile del 2015, che c’era da chiarire alcuni aspetti dell’intera vicenda. A distanza di 7 mesi con la delibera di Giunta n. 238 del 24 giugno 2015 si ripropongono i medesimi interrogativi. Cominciamo col dire che è stato prorogato nuovamente il servizio sino al 31 di ottobre 2015.

Stesse condizioni: gestione in comodato gratuito alla Mood ma con partecipazione comunale alle spese per 1.500 euro da corrispondere alla stessa. Unica novità è che dalla delibera è scomparsa completamente l’associazione ” Città Nostra” che in precedenza era stata indicata come coadiuvante o collaboratrice. Parlammo allora di comandante e vicecomandanti.

Ritorniamo ora sugli aspetti che riguardano il perpetuarsi di questa farsesca vicenda che vertono principalmente sulla  definizione di “gestione con contratto gratuito di comodato d’uso” per poi sotto sotto elargire ancora una volta soldi pubblici. Il contratto di comodato, e qui mi riferisco all’assessore Russi che da bravo avvocato presumo sappia benissimo ma…, secondo la definizione dell’art. 1803 del codice civile “ è essenzialmente gratuito” Qualora vi fosse un pagamento in denaro, ci troveremmo di fronte ad un altro tipo di contratto . Quindi è pleonastico ed errato parlare di comodato gratuito: il comodato è sempre gratuito o non è un comodato.

Nè serve nascondere questo ulteriore obolo alla Mood con la motivazione che si tratta di una compartecipazione alle spese. Di quali spese si sta parlando? L’immobile è di proprietà comunale, la luce la paga il Comune, il telefono lo paga il Comune, l ‘ADSL la paga il Comune, le pulizie dell’immobile sono a carico del Comune, ed allora? Sarebbe forse più logico e corretto spiegare l’uso che si fa di questi strumenti e principalmente pubblicare una rendicontazione di tutte le somme che a qualsiasi titolo vengono incassate in quel bazar che eufemisticamente vien definito I.A.T. e principalmente bisognerebbe anche spiegare in quali tasche vanno a finire.

La Mood è completamente assente dalla sede e da qualsiasi attività dello IAT. Le testimonianze in questo senso possono essere centinaia. Una miriade di persone ha il possesso delle chiavi dell’immobile comunale, entra ed esce a proprio piacimento. Spesso a tarda ora l’ufficio è chiuso ma la luce dentro è accesa.

Infine se la Mood è titolare unica del servizio, come si evince dalla delibera, a che titolo ruota all’interno dello IAT quel diversificato numero di persone? Dipendenti della Mood? Sarebbe il caso fosse chiarito tutti questi aspetti  principalmente per capire cosa succederebbe il giorno in cui un Ispettorato del Lavoro, una SIAE, una Guardia di Finanza mettesse piede all’interno di quell’immobile.  Ciò perchè quel bazar esentasse chiamato IAT sta togliendo lavoro a chi le tasse le paga e quando si toglie iniquamente lavoro a chicchessia qualche reazione prima o poi è da mettere in preventivo. A buon intenditor…speriamo che qualche volta siano sufficienti le sole parole.