Eventi/di Confartigianato Imprese Lecce

Lecce – Una riflessione sul futuro partendo dal presente e dallo stare insieme. Si è svolto, con un ottimo riscontro di partecipanti, l’incontro pubblico “Ritrovarci per confrontarci”, un appuntamento voluto da Confartigianato Imprese Lecce per riprendere il confronto con il pubblico e con la categoria degli Acconciatori, sospeso a lungo a causa della pandemia.

«Dopo due anni ci ritroviamo per iniziare nuovo percorso con gli associati che parte dall’ascolto delle esigenze degli acconciatori ma che seguirà per tutte le altre categorie – ha dichiarato il segretario provinciale Emanuela Aprile -. Un ascolto che sarà attento rispetto alle nuove esigenze, un confronto per capire in che direzione vogliamo andare, senza piangerci addosso rispetto alla crisi economica e alle congiunture politiche attuali. Guardiamo al futuro con ottimismo, come sempre fatto dagli artigiani, scegliendo di puntare sui valori di Confartigianato che sono la persona, la famiglia, la comunità e il territorio. Valori che sono alla base del manifesto nazionale e rappresentano la dimensione umana della società e dell’impresa che, laddove è artigiana, vede i rapporti nella comunità e nei propri collaboratori sempre stretto, disponibile, collaborativo».

In occasione dell’incontro è stato presentato il libro di Luigi Adamuccio “Le Organizzazioni aziendali e il futuro che è già qui”. A dialogare con l’autore, Ettore Bambi di Confartigianato Lecce. A introdurre il dibattito la presidente della categoria Acconciatori di Confartigianato Imprese Lecce, Roberta Apos. Presente anche Tiziano Santoro, vice presidente categoria Acconciatori.

«Questo è il primo di una serie di eventi che vedrà protagonista la categoria degli Acconciatori – ha dichiarato la presidente Apos -. Insieme ci si può sostenere per superare periodi destabilizzanti come quello che abbiamo vissuto. Oggi più che mai la partecipazione attiva degli associati è importante per fare squadra».

Il libro analizza le condizioni organizzative di base per inserire in azienda strategie innovative per una gestione che non guardi solo al profitto, ma miri ad un obiettivo più alto, per il cui raggiungimento occorre seguire tre direttrici: la sostenibilità ambientale, la sostenibilità economica e la sostenibilità sociale. Una nuova strategia che finisce per ricomprendere, assorbire e superare scelte facoltative come quella della “responsabilità sociale d’impresa”, oggetto negli scorsi decenni di un ampio dibattito. Per le organizzazioni aziendali si profilano all’orizzonte nuove e formidabili sfide, con lo sfruttamento di opportunità generate dalla transizione al digitale e verso la sostenibilità (ambientale, economica e sociale), mai registrate in precedenza.

«Il libro parte da una riflessione sulla pandemia, attraverso l’esperienza nelle diverse organizzazioni aziendali – ha sottolineato Luigi Adamuccio –. La riflessione sullo smart working è stato un pretesto per analizzare quello che ha comportato questa fase e per anticipare altre due fasi innovative: la sperimentazione della transizione al digitale e della transizione alla sostenibilità, nelle tre declinazioni: ambientale e sociale ed economica. Partendo da questa esperienza del lockdown è importante immaginare quali possano essere le modifiche all’interno delle organizzazioni aziendali una volta che decollerà il digitale».