Rubriche/di Luigi Mangia

Entrando nel Santuario di Santa Maria di Leuca, troviamo: il quadro della Santa con la lampada “lux pacis”.

Lux pacis sono parole che appartengono alla lingua latina, la quale è stata il fondamento del cristianesimo e della cultura della civiltà dei popoli d’Europa. Lux pacis sono parole vive, importanti e ancora necessarie per il nostro tempo. Sono parole che non invecchiano con il tempo, sono parole verticali, utili per noi perchè hanno la funzione di essere il farmaco del pensiero. Le parole sono fondamentali per dialogare e per trovare la pace fra i popoli. Per noi che viviamo in rete “www.” nello spazio aperto e orizzontale, usiamo parole povere perchè prive della forza di emozionare. La pace bisogna vederla, sentirla, volerla, desiderarla, cercarla nel pensiero, attraverso le parole che hanno la forza del dialogo, portando l’uomo nella cultura sociale.

Il Capo di Leuca è una terra aperta alla porta del tempo. Ha vecchie radici profonde e antiche della fede e della cultura greca e ilatina. È una terra di passaggio e di incroci fra popoli aperta al credo Cristiano e ai valori politici della Polis. Infatti le porte del Santuario in bronzo, dell’artista Armando Marrocco, rappresentano proprio l’accoglienza dei migranti nella terra generosa aperta ad accogliere il “diverso” e pronta a rispettarlo.
Le parole della lampada “la luce per la pace” ci aiutano a vedere come dare una mano per accogliere il diverso e con quali parole raccontare i rapporti di pace fra i popoli diversi. Sono le parole Luce e Pace del vocabolario del grande Don Tonino Bello che spese la sua vita per educare la gente ad accogliere il diverso e a rispettarlo come fratello.