Rubriche/di prof. Luigi Mangia

Alla vigilia di San Valentino, Save the Children ha pubblicato una inchiesta sulla condizione emotiva e sociale dei giovani dai 14 ai 18 anni. Il risultato di questo studio é davvero preoccupante perché il 65% degli intervistati dichiara di aver subito violenza.

Lo studio di Save the Children analizza i rapporti tra i ragazzi ed emerge il fatto che spesso c’è violenza di genere. I maschi infatti controllano le loro compagne sul loro vestire, sulle relazioni amicali, sul trucco, sui luoghi che frequentano e in più di avere il possesso delle loro password. Il tempo che vivono gli adolescenti, in particolare le ragazze, é quello del controllo.

Il controllo riguarda tutte le ore di vita, i genitori controllano i figli entrando nel registro elettronico, quando sono a scuola, quando escono durante il tragitto da scuola a casa, insomma é un controllo asfissiante, non c’é un attimo di spazio intimo, di libertà personale.

L’altro aspetto rilevante é quello che il 42% delle ragazze dichiarano di aver subito violenza dallo schiaffo ai rimproveri, dall’essere maleducata e resistente alle raccomandazioni. L’esame dell’associazione inoltre analizza la sfera emotiva ed emerge una forma grave di fragilità negli adolescenti. La scuola é direttamente interessata e coinvolta ma i provvedimenti del ministero risultano inadeguati perché sono ispirati alla repressione, alla bocciatura e al cattivo voto in condotta.

Manca l’ascolto e soprattutto manca una scuola capace di rispondere alle nuove esigenze dei giovani studenti. All’estero le scuole chiudono la sera e sono organizzate su un tempo lungo. La scuola infatti del tempo lungo é dotata di piscina, di teatro, di laboratori, di aule magne dov’è organizzare dibattiti, convegni e incontri.

La scuola italiana al contrario, di pomeriggio é chiusa. Solo gli studenti delle famiglie benestanti hanno la possibilità di fare teatro, di fare piscina, palestra, di frequentare cinema e partecipare a concerti; i poveri invece non hanno spazio, spesso devono condividere la camera, il computer, non hanno la possibilità di fare teatro, di andare ad un concerto e spesso non hanno neanche un angolo di tavolo dove studiare.

Si é pensato di risolvere il problema dando alla scuola i computer, i tablet e non si é pensato invece di costruire una scuola dove i ragazzi possano studiare, imparare a crescere e soprattutto a costruire il loro futuro.