Era il penultimo stralcio del finanziamento regionale, dovevano essere distribuiti dal Comune di Galatina ai Comuni dell’Ambito Territoriale di Zona ma di essi si son perse le tracce. Rischio per Galatina di dover restituire 500.000 euro.

Ambito TerritorialeCronaca/Galatina/ di p.z.

Siamo agli inizi del settembre 2014 e stiamo parlando del finanziamento regionale meglio conosciuto come “i Bollenti Spiriti”. Nel bene o nel male ne abbiamo sentito parlare spesso ma credo non siano molti ad essere a conoscenza della completa  strutturazione del progetto che è stato finanziato dalla Regione Puglia e che nella sua esatta dizione è quella di ” Giovani è…” . Abbandoniamo per un attimo il periodo temporale di riferimento e cerchiamo insieme di percorrere le linee guida e lo spirito del progetto.

la Regione Puglia con questo intervento aveva inteso finanziare i Comuni facenti parte degli Ambiti Territoriali di Zona che avessero presentato progetti finalizzati alla ristrutturazione di immobili di pregio artistico o storico affidando la parte gestionale ad Associazione, Società o altro che avessero partecipato e vinta una regolare gara e che a loro volta avrebbero assegnato l’esecuzione della parte immobiliare ad aziende del settore.

Comune capofila del nostro Ambito Territoriale di Zona come ben si sa è Galatina. Il finanziamento globale per i Comuni dell’Ambito è stato di 523.000 euro. Compito del Comune capofila è quello di raccogliere i progetti dei singoli Comuni assemblarli e presentarli unitariamente alla Regione Puglia per il finanziamento.

La Regione approvato il progetto destina anche la quota percentuale da assegnare ad ogni singolo Comune. Il Finanziamento, nei suoi diversi stadi, dietro rendicontazione viene corrisposto al Comune capofila che a suo volta lo distribuisce tra i Comuni dell’Ambito per la propria quota parte. Fino ad un certo punto tutto bene ma giunti alla penultima fase del finanziamento di circa 143.456,41 euro i Comuni dell’Ambito di quei soldi non hanno visto un centesimo.

Chiaramente con i creditori alle porte e dopo solleciti vari al Comune capofila hanno preso carta e penna ed hanno segnalato la situazione alla Regione Puglia, Settore Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale, chiedendo un pronto intervento che non si è fatto attendere. E’ giunto al sindaco Montagna ed al segretario generale Scrimitore sotto forma di  sollecito, il 9 settembre 2014, affinché ” erogasse le somme dovute per il servizio di gestione del laboratorio“. Non ricevendo risposta alcuna la Regione Puglia procedeva successivamente ad una formale messa in mora del Comune di Galatina “ affinché erogasse le risorse già disponibili a favore dei Comuni partner beneficiari ed a presentare la documentazione rendicontativa delle attività gestionali necessarie per consentire a questa Amministrazione di erogare il saldo del finanziamento regionale”

Aggiungeva poi che “ in caso di mancato riscontro alla presente decorsi 15 giorni si darà avvio al procedimento amministrativo di revoca nel finanziamento concesso e ripetizione delle somme già erogate”. Cosa voleva dire con ciò la Regione Puglia? Semplice: “pagate i Comuni con i soldi che vi abbiamo già dato oppure restituite dopo 15 giorni l’importo dell’intero finanziamento”. Tutti i Comuni dell’Ambito , insomma, avrebbero dovuto restituire quanto già ricevuto e speso ed anche ciò che non ancora incassato per il mancato versamento a loro da parte del comune di Galatina ma con rivalsa successiva sempre sullo stesso Comune di Galatina per le sue omissioni ed inadempienze. Nonstante varie promesse da parte degli assessori di riferimento e Dirigenti comunali di Galatina di una veloce risoluzione del problema nulla è successo.

E’ di questi giorni la notizia che gli uffici regionali competenti hanno dato il via alla procedura per la richiesta di restituzione dell’intero importo del finanziamento il che significherebbe per i cittadini galatinesi 500.000 euro di debito. Intanto non si riesce a capire che fine hanno fatto questi 143.000 euro dati dalla Regione Puglia al Comune di Galatina che essendo somme con specifica destinazione d’uso non potevano essere utilizzate per nessun altro fine se non quello di essere distibuite in quota parte ai Comuni dell’Ambito di Zona.