In particolare vuol sapere i nomi dei due sanitari in sala operatoria con i cellulari

pronto-soccorso-ospedaleCronaca/ di Redazione

Galatina – Sulla scena che ha voluto essere testimonianza di come in una delle sale operatorie del S. Caterina Novella l’illuminazione fosse insufficiente continuare a tenere alti i toni della discussione. Dopo averla definita una “irresponsabile provocazione” il Direttore Generale dell’ ASL Giovanni Gorgoni ha chiesto subito al Direttore dell’Ospedale galatinese, un’indagine e un rapporto sull’intervento in questione, la sala, il personale presente quel giorno e sopratutto ha chiesto di individuare chi è entrato con i telefonini durante un intervento chirurgico.

Secondo il Direttore Generale ad essere presenti con i telefonini nella sala operatoria erano almeno in due “Uno  riprendeva la scena, l’altro è quello fotografato – ha commentato il dirigente-  il che é fuori dalle norme di igiene e sicurezza per la salute dei pazienti. Usare un cellulare in sala operatoria è come operare in un bagno!”

Entro venerdi dovranno quindi essere resi noti,  da parte del dott. De Maria, i risultati dell’indagine sulla lampada scialitica non funzionante e probabilmente anche i nomi degli operatori sanitari che si sarebbero resi, secondo il Dirigente Asl, responsabili di una grave violazione di legge per la salute del malato.

Gorgoni ammette il mancato funzionamento di una delle tre lampade fisse che si trovano nelle rispettive tre sale operatorie, ma laddove manca l’illuminazione fissa “c’è quella di una lampada scialitica mobile che seppur che non ha certamente lo stesso campo di illuminazione di quella fissa ha comunque un’illuminazione nella norma”

Sempre secondo quanto dichiarato dal Dirigente ASL la Il mancato funzionamento della lampada fissa sarebbe stato segnalato alla direzione, solo qualche settimana fa :” Ci siamo mossi immediatamente, tanto è vero che la gara per l’acquisto é terminata a luglio e adesso é già in fase di aggiudicazione.”

Diversa la versione diffusa da alcuni organi, che hanno confermato la notizia, secondo la quale il mancato funzionamento della lampada risalirebbe a circa 4 anni fa. Aleggia un dubbio sull’intera vicenda. Se fosse vera questa seconda ipotesi, bisognerebbe capire perchè mai si è atteso così tanto prima di porre in atto il gesto eclatante di cui si parla in questi giorni. Quali sono state le motivazioni e le tempistiche che hanno spinto a pazientare per 4 anni e poi esplodere in questi giorni? Una domanda a cui i cittadini avrebbero diritto ad avere una risposta.

Sulla vicenda è intervenuto anche il direttore sanitario del S. Caterina Novella : ” “Se veramente ci fosse una mancata illuminazione – ha dichiarato il dott. De Maria – non avrei consentito alcun intervento nella sala operatoria. Sarebbe stato poco intelligente da parte mia, ma anche da parte di qualsiasi chirurgo che avrebbe rischiato legalmente in prima persona.”