Cronaca/ di Redazione

Tremila tonnellate di rifiuti la settimana avranno come destinazione Milano, Padova e Pordenone. Il trasporto subirà aumenti di oltre il 50%.


Sindaci salentini e Anci Puglia sul piede di guerra contro la Regione.
Il rischio che la tassa sui rifiuti dal 2020 registri una nuova impennata è più che concreto.

l’allarme nasce dal sequestro dell’impianto di compostaggio Aseco di Ginosa e dalla chiusura dell’impianto Maia Rigenera di Lucera che resterà inattivo fino alla fine dei lavori di adeguamento dell’impianto. Se da un lato l’emergenza rifiuti è stata scongiurata con la partenza di parte di essi al Nord resta serio e concreto il rischio rincari Tares visto che il costo del conferimento passerà da 140 euro a 220 euro a tonnellate ossia un aumento di oltre il 50%.

Buona parte della frazione organica di 46 comuni della provincia di Lecce veniva conferita proprio a Ginosa che raccoglieva 80mila tonnellate di umido. E ora in Puglia restano  in funzione soltanto gli impianti di Laterza, Manduria e Modugno. Impianti che non sono sufficienti ad assicurare il trattamento della frazione umida conferita da tutta la regione.

A fronte di un fabbisogno di conferimento di 7000 tonnellate settimanali da tutta la regione i tre impianti attivi possono ricevere solo 4000 tonnellate mentre le 3mila tonnellate residue a settimana che gli stabilimenti di compostaggio non sono in grado di trattare dovranno necessariamente prendere altre vie molto più lunghe.

A dare disponibilità ad accogliere fuori regione la frazione organica in esubero sono stati tre impianti di Milano, Padova e Pordenone. Ma ora bisognerà attivare i centri di trasferenza individuati a Cerignola, Brindisi e Galatone) che riceveranno la frazione organica, caricheranno l’immondizia a bordo dei camion e la faranno partire per il Nord.

A Galatone a farsi carico della raccolta dell’organico sarà la Cave Marra Ecologia srl. Una decisione che, però, il sindaco del Comune salentino contesta con decisione.

Alla fine a pagare il prezzo più salato saranno i cittadini, ma anche i sindaci che, come sempre, saranno additati come coloro che aumentano i tributi. In realtà, se c’è una responsabilità questa volta è tutta imputabile alla Regione che ha gestito e continua a gestire il ciclo dei rifiuti in maniera inadeguata.

Intanto i primi camion carichi di rifiuti umidi già nei prossimi giorni prenderanno la strada del Nord Italia. E i viaggi proseguiranno sino a data da destinarsi.