Eventi/di Redazione

Ci piace ricordarlo così, giovanile e sorridente. Aveva 63 anni, Enzo del Coco, e un cancro ai polmoni non lo ha risparmiato, prima il dolore, poi la lotta contro il male devastante del suo corpo e della vita lo ha portato alla morte.

La morte porta paura e genera dolore, lascia un vuoto in cui anche le parole non hanno più la forza per raccontare, perché la morte è buio e solitudine, la fragilità estrema dell’uomo. Enzo è morto nell’ospedale della città, proprio in quell’ospedale in cui aveva lottato con il suo massimo impegno politico da assessore ai servizi sociali e consigliere comunale.

Per non morire, per difendere il diritto alla salute, Enzo da quando era giovane ha lottato con tutte le sue forze per salvare dalla morte dell’Aids i giovani, la pandemia degli anni 80, che vide nella nostra città morire giovani ragazzi.

Il suo primo impegno fu quello nell’ospedale Santa Caterina Novella e con la collaborazione del professore Piero Grima lottó per realizzare il padiglione infettivi. L’emarginazione dei giovani, la loro difficoltà di trovare il lavoro, di studiare, di avere un futuro e di non essere costretti a lasciare le loro case e la loro terra furono gli impegni che non lo fecero dormire.

Enzo era un compagno di lotta, era sincero e lo faceva con volontà vera. Ora la morte ha portato dolore e ha spento la sua voce, ha tolto la parola ma le parole e il suo impegno non possono essere cancellati dalla malattia.

Prima che intervenga il silenzio, ci piace ricordare Enzo nella sua umanità, nel suo essere sempre dalla parte dei più deboli, degli indifesi, dei più vulnerabili in ogni sua battaglia. Ne abbiamo fatte tante fianco a fianco nel passato e continueremo a farlo ancora nel suo ricordo nella certezza che egli continuerà ad essere al nostro al fianco e lo sarà ancor di più al fianco dei suoi amati figlioli/e e della sua compagna.

Riposa in pace caro amico.