Domenica 25 maggio , in occasione della rassegna ” Cantine aperte 2014″ nell’azienda Duca Carlo Guarini a Scorrano

francavilla_94Eventi/Scorrano%di Redazione

Un nuovo vino da scoprire, un’originale mostra di abiti realizzati con ortaggi, legumi, pasta  e grano, la visita della cantina storica e di un antichissimo frantoio ipogeo. Questo e altro vi aspetta presso l’Azienda Agraria Duca Carlo Guarini  di Scorrano, una delle più antiche e prestigiose aziende vitivinicole del Salento. L’appuntamento è per domenica  25 maggio in occasione di Cantine Aperte 2014, l’evento di punta del Movimento Turismo del Vino. Dalle 10.00 alle 13 e poi dalle 15 alle 21, la famiglia Guarini accoglierà gli enoturisti nella costruzione settecentesca, dove ha sede la cantina per una giornata all’insegna del buon “gusto” e dell’originalità.

I luoghi del vino si trasformeranno in una galleria d’arte, dove poter ammirare  opere davvero uniche: tra moderne cisterne d’acciaio collocate sotto antiche volte a stella, saranno esposti abiti di spighe, corpetti di fagioli, gonne di carciofo e gilet di zucchine, frutto dell’estro e dell’originalità di Rosamaria Francavilla, artista appassionata di cibo e di cucina, abile a catturare il fascino dei frutti della terra, capace di immortalare i “vegetali” nella loro bellezza più intima, facendoli diventare “abiti”.

Un connubio imprescindibile quello tra il vino e il cibo, che vedrà i grandi vini prodotti dall’Azienda abbinati alle varie opere in esposizione: il nuovo negroamaro vinificato in bianco Taersìa all’Abito per la festa con foglie di cavoli e collana di peperoncini; Malìa, da malvasia nera in purezza, al Sopraveste – Sipario di piselli, ceci, lenticchie, fagioli e pasta fresca; il negroamaro Natìvo, da uve coltivate con metodo biologico certificato, al Korpetto etnico con ceci, lenticchie, fagioli, piselli, cicerchie e riso; il rosato Campo di Mare con Casa Mia di rami, pomodori, melanzane e zucchine essiccate; Malìa Rosa, rosato ottenuto dalla vinificazione in bianco di uve Malvasia nera, con la Corazza di zucchine e  melanzane; il primitivo Vigne Vecchie con il Filo d’Arianna, realizzato con fagioli e il bianco Murà da Sauvignon Blanc con l’Abito per Michelina de Cesare fatto di carciofi. Nel frantoio ipogeo ci sarà l’installazione Nido con spighe di grano e uova di struzzo abbinato al negroamaro Pìutri e l’abito DiVino di legumi e cartapesta con il potente primitivo Boemondo. Infine all’esterno, sotto il porticato, si potrà ammirare il corpetto di carciofi e la gonna di lamiera. Questi abiti pregiati raccontano di stagioni, colori, territorio, nascono dall’esigenza di condivisione del cibo radicato nel tempo e nella tradizione e recano in sé, nella scelta dei materiali utilizzati, i simboli legati alle fasi della vita, come la nascita, la maturità, la fertilità.

Oltre ai vini ci saranno friselline condite con squisito olio extravergine d’oliva e agrumato, gustose creme di carciofi, di olive, di cipolle e mele selvatiche, di pomodori secchi, di peperoni gialli e rossi, della linea agroalimentare Le Masserie del Duca.