Cronaca/di pietro zurico

La vicenda nasce e si trascina sin dal luglio del 2021 con l’allora Amministrazione Amante che in ottemperanza alle disposizioni regionali invitò la Ditta Tundo Vincenzo, gestore del servizio di trasporto pubblico locale, in regime di proroga, a presentare regolare fideiussione e documentazione idonea per rinnovare la proroga sino 31 dicembre 2022.

La Ditta pur dichiarandosi favorevole alla gestione in proroga non si fece viva e non presentò alcunché. Fu conseguenziale da parte dell’Amministrazione declinare l’offerta di rinnovo nei termini indicati dalla regione Puglia ed avviare, tramite Avviso Pubblico, una indagine di mercato per manifestazione di interesse di partecipazione alla procedura negoziata per l’affidamento del servizio in oggetto.

Nel frangente la Ditta Tundo si rese responsabile di altre omissioni tipo l’omesso pagamento di alcune mensilità (quattordicesima compresa) ai propri autisti tanto che si rese necessario l’intervento sostitutivo del Comune per onorare le inadempienze salariali.

La cosa strana, molto strana è che senza alcun titolo autorizzativo l’azienda ha continuato tra il silenzio generale e connivenze varie di uffici e politica, a svolgere il servizio e soprattutto, cosa ancor più grave, ha continuava ad incassare i ratei del canone regionale e comunale (circa € 240.000 annui a testa).

Le stranezze, o assurdità, non si fermano, però, qua perché questa storia continua sino all’ottobre del 2022, anno e mese in cui è prossima la scadenza della proroga di cui alla Deliberazione di Giunta Regionale n. 1256 del 28 luglio 2021, e la regione Puglia è intervenuta con proprio atto di indirizzo autorizzando i Comuni, qualora fossero rispettati determinati requisiti in capo alle aziende gestori del servizio, di adire alla concessione di ulteriore proroga della durata quadriennale.

Ma come prorogare la gestione di un servizio senza che vi sia stata una regolare proroga della gestione dello stesso?

Il 04 ottobre del 2022 con la delibera n. 263 la Giunta comunale cancella con un colpo di spugna, un anno e mezzo di irregolarità.

Si scrive in quell’atto che siccome la Ditta Tundo il 12 dicembre del 2021 ha pagato gli stipendi e siccome aveva anche presentato la fidejussione “occorreva disporre la revoca in autotutela (…) della deliberazione della Giunta Comunale n. 324 del 09.11.2021 (quella della revoca della proroga ndr), essendo venuti meno i motivi che hanno disposto l’adozione del citato atto

Di conseguenza hanno deliberato di disporre la proroga del servizio sino al 31 dicembre del 2022 ed addirittura con decorrenza retroattiva dal luglio del 2021 quando l’azienda non possedeva i requisiti per ottenere detta proroga.

Che non avesse i requisiti economici lo dice la stessa Giunta comunale che, nel controllare se la Ditta Tundo Vincenzo avesse i requisiti previsti dalla regione Puglia per poter essere soggetto destinatario della nuova proroga quadriennale dichiara: “non percorribile l’ipotesi della proroga ipotizzata dalla Regione Puglia per il mancato verificarsi di entrambe le condizioni (…) non rivenendosi pertanto nel caso di specie le condizioni legittimanti l’utilizzo della proroga“.

Nello specifico le due condizione per poter essere destinatari della proroga quadriennale erano che il rapporto tra gli investimenti programmati ed il costo del servizio complessivo avrebbe dovuto avere un periodo di ammortamento superiore alla durata della proroga medesima. Ossia se il costo del servizio in quattro anni fosse di 2 Mln di euro l’investimento avrebbe dovuto essere di almeno 3 Mln.

La seconda condizione è che il valore economico dell’aumento di prezzo della proroga non deve eccedere il 50 per cento del valore del contratto iniziale. Detto valore era già stato ampiamente utilizzato con le proroghe precedentemente disposte ragion per cui ex lege era preclusa la possibilità di disporre ulteriore proroga del contratto.

La Società, come rilevato dalla Giunta comunale, non era, quindi, in possesso dei requisiti utili per poter essere destinataria del rinnovo della proroga e non lo era ancor più nel 2021 pur tuttavia ciò non ha impedito che nel 2022 le fosse prorogata addirittura con decorrenza luglio 2021 quanto già negato nel 2021.

Nonostante ciò la Ditta Tundo porta il Comune di Galatina in Tribunale, vuole che la proroga sia di 4 anni e chiede che il Tar accolga il ricorso. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia Lecce – Sezione Seconda, Presidente Roberto Nicola Palmieri, accogliendo le tesi difensive del Comune di Galatina, rappresentato e difeso dall’avv. Luigi Quinto, respinge il ricorso presentato dalla ditta Tundo Vincenzo, rappresentata e difesa dall’ avv. Barbara Taurino.

Non contenta la ditta Tundo presenta ricorso al Consiglio di Stato. Siamo all’atto finale. Siamo ai nostri giorni. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Quinta, Presidente Paolo Giovanni Nicolò Lotti ha rigettato il ricorso per la riforma della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia Sezione distaccata di Lecce presentato dalla ditta Tundo difesa dall’avv. Barbara Taurino e accogliendo le tesi difensive del Comune di Galatina difeso dall’avv. Luigi Quinto disponendo la compensazione delle spese tra la parte appellante e Comune di Galatina.