“Il materiale probatorio in atti, insufficiente e di scarsa qualità, non consente di affermare la responsabilità penale dell’imputata”.

Cronaca/di pietro zurico

Immagine di repertorio oggetto dell’esposto dell’On. Leonardo Donno.

Il Giudice del Tribunale di Lecce, Dott.ssa Anna Paola Capano, ha assolto l’avv. Daniela Sindaco per il contestato reato di cui all’art. 1 D.L. 49/2008 (violazione della segretezza del voto) perché “il fatto non sussiste“.

Alla base della sentenza di assoluzione è evidenziato che, “la fattispecie di reato contestato, censura la condotta di chi introduce all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini mentre nel caso specifico – viene rilevato – vi sono elementi di dubbio che impediscono di ritenere provato il reato contestato“.

In primo luogo, si legge in sentenza, che dalla foto non è possibile dedurre con certezza che l’imputata abbia introdotto nella cabina un apparecchio telefonico e pertanto la foto potrebbe essere stata scattata da terzi.

In secondo non può essere escluso che l’imputata avesse in mano un fac simile di scheda elettorale e non un originale e non si può affermare con certezza che il luogo raffigurato nella foto sia effettivamente una cabina elettorale.

In ultimo seppur ammesso che si trattava di un selfie fatto dalla stessa imputata non vi sarebbe prova che lo scatto della foto sia stato concomitante all’espressione del voto piuttosto che in un momento successivo essendo l’imputata rappresentante di lista.

“Alla luce di tali considerazioni- conclude il dispositivo di sentenza- deve pronunziarsi sentenza di assoluzione in relazione al reato contestato ai sensi dell’art. 530 c.p.p. con la formula perché il fatto non sussiste”.

Il PM Dott.ssa Erika Masetti si era espressa per una condanna dell’imputata alla pena di mesi due di arresto e 200 euro di ammenda.

Il difensore Avv. Roberto Stanislao per l’assoluzione dell’imputata con formula piena “perchè il fatto non sussiste“.

I fatti di cui in oggetto risalgono al 27 giugno del 2022 e sono inseriti nel contesto delle elezioni amministrative comunali di Galatina in cui l’imputata era candidata in una lista della coalizione facente capo al Sindaco Fabio Vergine. Risultò non eletta.

Il giorno successivo, il 28 giugno 2022, l’on. Leonardo Donno, presentava un esposto in cui dichiarava di aver visto su una pagina di Facebook: “visibile a tutti una foto raffigurante l’imputata mentre era all’interno del seggio elettorale con la scheda elettorale tra le mani. L’immagine ritraeva peraltro visibilmente la preferenza da lei espressa“.