Quest’anno l’influenza sarà provocata da tre virus: il virus A Victoria, il virus A California ed il nuovo virus B Massachussetts che come gli altri due prende il nome dalle regioni da cui proviene. Per i soggetti a rischio fare immediatamente il vaccino.

Febbredi Anna Galante

L’inverno è ormai vicino, il freddo è arrivato e con esso l’influenza che si prevede metterà a letto 4 milioni e mezzo di italiani. Nota sin dall’antichità e chiamata così perché causata dall’influenza degli astri, i primi sintomi vennero descritti da Ippocrate nel 2400 a.C. da allora l’agente eziologico ha provocato diverse pandemie di cui la più famosa fu la spagnola (di tipo A e sottotipo H1N1) che comparve nel 1918-1919. Verso la fine dell’800   R.F.J.Pfeiffer isolò il bacillo Haemophilus Influenzae che si pensò fosse la reale causa della malattia, ma fu solo negli anni 20 che venne identificato il virus responsabile della malattia.

Quest’anno l’influenza sarà provocata da tre virus: il virus A Victoria (H3N2 comparso in forma latente nel 2011); il virus A California H1N1(che risale al 2009); il nuovo virus B Massachussetts che come gli altri due prende il nome dalle regioni da cui proviene.

E’ importante non confondere l’influenza con altri virus delle vie respiratorie, rispetto ad essi quello influenzale ha una caratteristica: scatena una forte risposta delle citochine, gli “informatori” del sistema immunologico, provocando una risposta immunitaria esagerata. Per questo l’influenza “vera” la si riconosce da tre sintomi: febbre alta e repentina; dolori ostemuscolari e spossatezza; e almeno un sintomo respiratorio come tosse e mal di gola.

Il sistema immunitario dopo aver combattuto e vinto il virus si “esaurisce” lasciando l’organismo povero di difese per circa 20 giorni e quindi in balia di eventuali ricadute. In tal caso l’utilizzo di antibiotici può essere utile altrimenti sono da preferire i farmaci di automedicazione che riducono la concentrazione di citochine e quindi la portata dell’infiammazione agendo sui sintomi, ad esempio abbassando la febbre ma non interferendo sulle difese dell’organismo e consentendo così il naturale decorso della malattia.

Oltre ai farmaci sono utili anche alcuni accorgimenti quali: riposarsi, perché l’infezione virale riduce la capacità di difesa; mangiare leggero e bere molto, per ripristinare i liquidi e i sali minerali persi con il sudore a tal riguardo è utile il brodo di gallina un antico rimedio della nonna che fa passare l’infiammazione; coprirsi bene, in particolare la testa in quanto il raffreddamento delle prime vie aeree, facilita la penetrazione del virus a causa della riduzione dell’effetto barriera delle cellule del tratto respiratorio; usare norme igieniche, come coprirsi la bocca quando si starnutisce in quanto le goccioline emesse  da un malato con tosse e starnuti sono la via di trasmissione delle infezioni respiratorie e lavarsi le mani spesso.

Per tutti i soggetti a rischio quali anziani,convalescenti, persone indebolite da altre malattie è utile il vaccino specifico, quest’anno già disponibile da ottobre, conviene farlo subito per essere coperti fin dal primo attacco ma si può fare anche nei mesi successivi.