Colacem

Il consigliere regionale Galati non deve manipolare la verità e prendere in giro i cittadini.

GervasiComunicato stampa di Carlo Carmine Gervasi

Non è assolutamente vero quanto asserito nei giorni scorsi sulla stampa che grazie al suo intervento “Nello specifico eliminano dal Piano le parole “Colacem e Enel”, sostituendole con “impianti autorizzati”, il cementificio di Galatina (come la centrale di Cerano) non sono ad oggi autorizzati a incenerire CSS…”. La verità sta da tutt’altra parte. Non c’è stato alcun intervento di censura da parte del consigliere Galati, poiché quanto dallo stesso asserito si riferisce soltanto agli appunti di una bozza fatta circolare nella quinta commissione, che portava come indicazione fra parentesi, ad esempio, la diciture degli impianti di Colacem e ENEL, ma ciò costituiva solo un riferimento alle indicazioni riportate nella bozza. Infatti, la sostituzione delle parole “Colacem e ENEL” con “impianti autorizzati” è nella logica poiché è impensabile che un Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, possa contenere nello specifico riferimenti e l’indicazione di ditte private o pubbliche. Non esistono leggi dello Stato o della Regione che abbiano indicazioni specifiche o riferimenti mirati ad una ditta privata o ad un impianto industriale. Con questo nulla ancora è stato deciso, perché il provvedimento deve ancora passare al vaglio del Consiglio Regionale, al momento la decisione della quinta commissione non è restrittiva (come vorrebbe far credere Galati) ma amplifica la portata degli opifici che potrebbero essere autorizzati a incenerire il CSS, e alla fine bisogna sempre verificare la compatibilità del decreto con le leggi dello Stato.

Pertanto Galati o non ha capito cosa si stava discutendo nella quinta commissione oppure vuole mistificare il suo operato in regione facendo credere di essere un consigliere in servizio.