Commemorare, cosa vuol dire commemorare?

OLYMPUS DIGITAL CAMERAOLYMPUS DIGITAL CAMERAdi Rosanna Verter

“Ricordare insieme. Per la mia generazione che stenta ad intravedere il futuro, stretta in un presente un po’ asfissiante, frequentare il passato può significare molto: è ritrovare una strada, è ritrovarsi. Qualcuno dirà e anch’io l’ho pensato: ma ricordare cosa? La guerra e con essa la sofferenza, la morte? Nessuno di noi crede che ricordarle serva a sconfiggerle per sempre, che questo nostro appuntamento annuale con la memoria aiuti la pace perpetua. La lotta è la regola del mondo e la guerra è la generatrice e signora di tutte le cose, ci aveva avvisato Eraclito all’alba del pensiero occidentale. Ritengo, invece, giusto non dimenticare questi eroi e tutti quelli che li hanno preceduti e seguiti, ultimo ma non ultimo Pierantonio Colazzo, bello ricordare questi eroi per caso, per scelta, per fede, condividendo semplicemente un pensiero: che nel sopportare, nel prendere sulle proprie spalle situazioni difficili, complicate, estreme, sia che ci siano toccate, sia che le abbiamo scelte, farlo con forza, dignità e altruismo, in tutto ciò è racchiuso il senso delle loro vite e delle loro morti. Riposate in pace con l’affetto di tutti noi, liceali che oggi ripercorriamo il vostro stesso cammino di studenti e che vorremmo raggiungere la vostra statura di uomini”. Questo è stato il pensiero di Edoardo Mauro che con i compagni Francesco Duma, Alberto Mauro, Paolo Gaballo, Marika Martina ed Alberta Stasi, accompagnati dalla professoressa Mariella Benegiamo,  hanno voluto così ricordare i giovani liceali e i loro professori morti nel primo grande conflitto mondiale. Li hanno ricordati davanti a quella targa murata nella facciata ovest di quello che fu il loro liceo e che fu fortemente voluta, nel 1923, dal corpo insegnante col contributo degli studenti, del Comune e dei cittadini. Questa sosta è la “novità” di quest’anno, l’abbiamo suggerita ed stata subito, senza indugio alcuno, accettata e condivisa dal Sindaco, dr. Cosimo Montagna, il quale non da meno davanti al monumento che ricorda il sacrificio dei nostri concittadini caduti per la Patria ha sottolineato che il 4 novembre non deve essere solo una commemorazione ma l’occasione per riflettere sull’importanza della pace, della democrazia e della libertà, valori imprescindibili, per i quali ancora oggi tanti nostri soldati continuano a morire. E rivolgendosi ai giovani presenti ha ricordato loro l’importanza, la nobiltà ed il valore di chi opera per il mantenimento della Costituzione Repubblicana e la salvaguardia delle istituzioni. I loro problemi sono i problemi di una intera Nazione ma li incoraggia  a spendersi per un futuro migliore così come fanno le nostre Forze Armate nel loro silenzioso impegno quotidiano.  Presente nelle parole del sindaco il ricordo di Aldo Moro il quale in una seduta parlamentare nel 1974 ebbe a dire: “È la storia che va avanti verso l’eguale dignità e l’unità organica degli uomini e dei popoli. Tutto questo è la storia di oggi sapendo che un nuovo mondo si annuncia, che esso vincerà e che sta a noi fare in modo che non travolga valori reali ed il sistema di libertà e di pacifica evoluzione che ha caratterizzato fin qui la democrazia italiana. Non possiamo dimenticare quello che è stato, perché questa costituzione oggi emerge da quella resistenza, da quella lotta, da quella negazione, per le quali ci siamo trovati insieme sul fronte della resistenza e delle guerre rivoluzionarie ed ora ci troviamo insieme per questo impegno di affermazione dei valori supremi della dignità umana e della vita sociale”. È terminata così la celebrazione di Galatina ai suoi caduti della “guerra di trincea” che ha visto la partecipata presenza del Comandante Pilota Colonnello Sergio Cavuoti, del Comandante la Stazione dei Carabinieri M.llo Riccardo Musardo, della Polizia di Stato, dei genitori del compianto Paolo Faraone, oltre al Dirigente la Polizia Municipale dr. Antonio Orefice, gli Assessori ed i Consiglieri