Il picco è nella zona tra Galatina e Maglie e non certamente perchè fumiamo di più.

medicodi Redazione

l’Istituto superiore di sanità ha convocando a Roma una riunione per il prossimo 29 ottobre, alla presenza, tra gli altri, dell’Arpa Puglia, oltre che del Cnr di Lecce. All’ordine del giorno l’illustrazione dei risultati delle analisi condotte dall’Iss, il principale centro di ricerca, controllo e consulenza scientifico-tecnica in materia di sanità pubblica in Italia. Il rischio è che i nuovi dati confermino quanto già è ormai noto. D’altronde, il tutto è stato confermato anche dai dati ufficiali relativi all’aggiornamento al 2005 del Registro tumori di Lecce: il 20% degli uomini salentini che si ammalano di cancro lo contraggono al polmone. Si tratta di ben il 5% in più rispetto alla media italiana che giunge addirittura ad un + 8% nella fascia d’età tra i 50 e i 69 anni. Gli uomini si ammalano di più nel Capo di Leuca, le donne nel nord della provincia. Il distretto maggiormente colpito è quello tra Maglie e Galatina.

 

Uno studio del Cnr di Lecce ha già dimostrato come i venti convoglino le emissioni dei poli industriali di Taranto e Brindisi in provincia di Lecce. Quanto incidano le industrie medio piccole sparse sul territorio è l’altra chiave di volta, fino ad oggi mai affrontata di petto, se non per la Copersalento di Maglie. Purtroppo Lecce è, purtroppo un caso nazionale. La certezza è che finora sono mancati i fondi per la ricerca e un coordinamento e auguriamoci che il 29 ottobre sia la volta buona. A meno che il Salento non prenda davvero coscienza dell’emergenza e faccia sentire la sua voce.