PDdi Redazione

Siamo alle battute finale. Mentre scriviamo all’esito finale mancano pochissime sezioni che dovranno assegnare gli ultimi 15  delegati provinciali. Se le stime e le previsioni non vengono clamorosamente ribaltate, ma sembra improbabile, secondo stime attendibilissime, l’esito finale dovrebbe dare queste risultanze numeriche. Piconese 73 delegati, Rampino 52, Toma 48, Santoro 27. A meno che, sopresa last minute, Toma con un colpo di reni finale al fotofinish non raggiunga Rampino o addirittura lo superi. I delegati totali da eleggere sono 200 a cui dovranno aggiungersi quelli da recuperare col sistema dei resti che potrebbero avere addirittura un ruolo chiave.

Gli scenari ipotizzabili ora sono vari. Il primo potrebbe essere il meno probabile ossia Toma, Rampino e Santoro si alleano contro Piconese e lo mettono in minoranza. Dicevamo poco probabile vista la linea dei Renziani tesa a rottamare le vecchie “glorie” di partito. La seconda ipotesi vedrebbe una più probabile alleanza Toma-Rampino dopo il superamento delle polemiche legate alla vicenda Gallipoli. La terza potrebbe derivare dalle cosiddette variabili impazzite ossia quelle parti dei vari schieramenti che rispetto alla fase iniziale si dirigono in direzioni diverse tracciando nuovi scenari. Una di queste potrebbe, ad esempio, essere quella che vedrebbe spostarsi su Piconese l’ala facente capo a Frisullo, mentre quella dei giovani democratici potrebbe virare su Rampino frantumando Toma.

La cosa è resa possibile dal fatto che molti delegati eletti non fanno capo direttamente ai candidati alla segreteria  bensì ai signori delle tessere ed alle eminenze grigie, cioè quelli che manovrano dietro le quinte conosciuti meglio come i “pupari”.