Cronaca/di Redazione

Nel processo, davanti ai giudici in composizione collegiale, Presidente Fabrizio Malagnino, il pentito Vincenzo Antonio Cianci ha confermato le accuse nei confronti dell’ex sindaco di Sogliano Cavour Paolo Solito e dell’ex vice sindaco ed assessore ai Servizi sociali Luciano Magnolo.

In particolare il Cianci ha confermato di aver ricevuto somme di danaro (30.000 euro) per sostenere la campagna elettorale dell’ex Sindaco ed i voti avrebbero dovuto confluire tutti sul Magnolo.

Avrebbe ricevuto inoltri anche altri favori come un alloggio di edilizia popolare fatto assegnare alla madre ed il pagamento di bollette ed aiuti a persone a lui vicine. L’uomo era il referente, nel piccolo Comune salentino, del clan Coluccia e forte di questo suo ruolo di spessore avrebbe assunto un ruolo di primissimo piano nell’organizzazione della “Sagra delle purpette, del vino e delle friseddhe” beneficiando di un contributo comunale di 15.000 euro.

Questo ed altro avrebbe aggiunto il Cianci ascoltato in videoconferenza da una località segreta in cui si trova nell’ambito del processo nato dall’inchiesta “Contatto” che, il 5 settembre del 2017, consentì di sgominare clan Coluccia del quale il pentito ha ammesso di essere stato un affiliato di essersi occupato del traffico di sostanze stupefacenti e di tutti gli atti intimidatori che il clan gli impartiva.

Il processo proseguirà a febbraio quando verrà sentito un testimone citato più volte da Cianci nella sua deposizione.

Il collegio difensivo è rappresentato dagli avvocati Giuseppe Bonsegna (legale di Magnolo), Simone VivaLadislao Massari, Michelangelo GorgoniEnrico Chirivì e Donato Sabetta.